"DON'T DREAM IT, BE IT" NON SOGNATELO, SIATELO!
Janet e Brad, due fidanzati molto pudichi, trovano rifugio da un temporale in un castello inquietante
In una notte buia e tempestosa i promessi sposi Brad e Janet, due ragazzi bene della provincia nordamericana, si perdono in un bosco con l'auto in panne e decidono di cercare aiuto presso l'abitazione più vicina, un castello dall'aspetto affatto rassicurante in procinto di ospitare l'Annuale Convegno Transilvano. Una volta dentro, finiscono per diventare ostaggi dell'ambiguo Frank-N-Furter (e del suo stravagante entourage) e scoprono che il dolce travestito è alle prese con un esperimento: dare la vita al bellissimo e muscoloso Rocky Horror per convertirlo nel suo personale giocattolo del sesso.
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1980 - Dopo essere stato in cartellone a Milano al cinema Durini (una sola settimana, poi ritirato per mancanza di pubblico) ed al cinema Ritz (stessa sorte) fra il '76 ed il '77, la pellicola approda al cinema Mexico...e da lì non si sposterà più.
1981 - al cinema Mexico di Milano si forma il primo cast amatoriale italiano, formato da appassionati e capitanato da Claudio Bisio (nel ruolo di Brad).
A differenza dello spettacolo teatrale, il film inizia con le celeberrime, sensuali labbra di Patricia Quinn (il personaggio dell'Usherette nel film è stato soppresso) che cantano (ma la voce è di Richard O'Brien) "Science Fiction, Double Feature". Anche "Once in a while", unica canzone solista di Brad, viene tagliata (e non verrà mai più reintegrata). E' stata invece reinserita, in anni recenti, "Super Heroes" che nella prima versione del film distribuita negli anni '70 risultava mancante. Il film, all'epoca, si chiudeva con una reprise del "Time Warp" sui titoli di coda, mentre oggi è tornata al suo posto anche "Science Fiction reprise" che chiude degnamente il film. In Italia anche i sottotitoli hanno subito (fortunatamente) una metamorfosi. Se vi capitasse di assistere alla proiezione di una vecchia copia della pellicola, noterete che più della metà delle canzoni non venivano affatto sottottitolate e che la restante parte delle traduzioni erano alquanto fantasiose e lasciavano molto a desiderare